Descrizione
Il giorno più triste e drammatico della storia di Testico fu il 15 aprile 1945.
La gente viveva tranquilla e la maggioranza non aveva idee politiche, quindi nulla lasciava presagire la tragedia.
Nessun tedesco era stato catturato né tantomeno ucciso, e non c'era dunque timore di rappresaglia.
Invece fu la strage.
Una pattuglia di tedeschi guidata dal Maresciallo soprannominato Maryling partì da Cesio.
Alle 7 del mattino circondarono la frazione di Ginestro e la rastrellarono casa per casa: una ventina di persone furono catturate e fatte salire verso Testico Capoluogo.
I tedeschi circondarono la chiesa dove si stava celebrando la Santa Messa, alcuni riuscirono a fuggire ma la maggior parte furono catturati, e la stessa sorte ebbero anche alcuni abitanti della Frazione di Poggio Bottaro.
Verso le dieci una lunga colonna di rapiti piangenti e urlanti risaliva verso la Frazione Ginestro.
Giunti nella località "Costa Binella" vennero legati a due a due e fucilati.
Tra le vittime c'erano anche due donne le quali vennero violentate e poi squartate con i moschetti.
Sul luogo del massacro oggi sorge un monumento, dove ogni anno viene celebrata una Santa Messa di commemorazione.
A tale proposito il Consiglio Comunale, con Delibera n. 8 dell'11 giugno 2003, ha rivolto ufficiale richiesta al Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi di riconoscimento della medaglia al valor civile al Gonfalone di Testico perché noi tutti e le generazioni che verranno non dimentichino.